Studiare i Tarocchi

La storia e le vere origini dei Tarocchi

Indice

Le origini dei Tarocchi: intro

Immagine rappresentativa delle origini dei Tarocchi con sfondo di geroglifici egizi, la carta del Matto dei Tarocchi di Marsiglia e un percorso che simboleggia l'evoluzione storica delle carte
Il Matto dei Tarocchi di Marsiglia intraprende un viaggio attraverso la storia, simboleggiando l’evoluzione e le misteriose origini dei Tarocchi

Esplorando le radici orientali dei Tarocchi: un design che unisce elementi occidentali e orientali per rappresentare le vere origini di queste carte

Le origini dei Tarocchi rappresentano un affascinante viaggio nella storia dell’umanità, un percorso essenziale se desideri esplorare questo antico sistema di simboli e significati. Comprendere la vera genesi dei Tarocchi non è solo un esercizio storico, ma una chiave fondamentale per interpretare con profondità e consapevolezza il linguaggio delle carte.

La storia dei Tarocchi si intreccia con l’evoluzione del pensiero umano, della spiritualità e dell’arte divinatoria attraverso i secoli.

Scoprirai che il loro utilizzo e significato è strettamente legato anche al contesto storico.

Questa conoscenza risulta indispensabile sia per chi si avvicina ai Tarocchi per interesse personale, sia per chi li utilizza professionalmente. La comprensione delle loro origini illumina aspetti cruciali come:

– La struttura e il significato degli Arcani Maggiori
– L’evoluzione dei simboli attraverso le diverse tradizioni culturali
– Il legame con discipline come l’Astrologia, la Cabala e altre tradizioni
– La trasformazione del loro utilizzo nel corso del tempo
– La differenza tra le varie scuole di pensiero e gli utilizzi

Le vere origini dei Tarocchi: Oriente

Design grafico con il titolo 'TAROCCHI E ORIENTE' su sfondo rosso con motivi cinesi, rappresentante le influenze orientali nelle origini dei Tarocchi
Esplorando le radici orientali dei Tarocchi: un design che unisce elementi occidentali e orientali per rappresentare le vere origini di queste carte

Domande fondamentali accompagnano questo percorso di scoperta: quale fu il vero scopo originario dei Tarocchi? Come si è evoluto il loro utilizzo nei secoli? Qual è il significato profondo della struttura del mazzo, con la sua distinzione tra Arcani Maggiori, carte di corte e carte numerali?

Esplorare le origini dei Tarocchi significa anche confrontarsi con la loro duplice natura: da un lato strumento di gioco e socializzazione, dall’altro veicolo di saggezza esoterica e la mia esperienza, competenza e studio mi portano a pensare che proprio l’aspetto esoterico è stato nascosto da quello ludico in maniera intenzionale.

Questa comprensione storica permette di superare interpretazioni superficiali e luoghi comuni, aprendo la strada a una lettura più profonda e consapevole dei simboli.

La loro diffusione è altrettanto legata alle tecniche di creazione e relativi costi:

da una prima esclusività per regnanti e ricchi signori e a prodotti più scadenti per il popolo, come accade anche oggi per qualsiasi prodotto che viene progettato per il commercio

Con questo articolo voglio fare chiarezza su questi aspetti, offrendo una prospettiva storica accurata che permetta di comprendere meglio non solo i Tarocchi stessi, ma anche il loro ruolo nella comprensione di noi stessi e del mondo che ci circonda.

Cina

Scritta ‘Cina’ in primo piano su sfondo della Grande Muraglia, a illustrare il ruolo della Cina nelle origini dei Tarocchi
La Cina, luogo di nascita delle prime carte da gioco: un tassello fondamentale per comprendere le origini dei Tarocchi

Partiamo dalla Cina (1120), dove esisteva sorta di enciclopedia del sapere strutturata in carte di madreperla o avorio, che raffiguravano situazioni umane simili all’I Ching, anche se quest’ultimo ha dei riferimenti temporali molto più antichi, infatti si parla del X secolo A.C. Successivamente l’ Imperatore le fece coniare in carta.

Dal punto di vista di espressione metafisiche e come metodi, l’ I-Ching e i Tarocchi si assomigliano moltissimo

Dalle origini cinesi, i viaggi, i flussi migratori e il commercio, hanno diffuso i principi e le metodologie in 4 aree geografiche principali

  1. Egitto
  2. India
  3. Israele
  4. Paesi Arabi

1. Antico Egitto: inizia tutto da qui?

Rappresentazione stilizzata della Sfinge egiziana con il Matto dei Tarocchi, sullo sfondo di un cielo notturno stellato e una piramide, con il titolo 'ANTICO EGITTO' in alto
La connessione tra l’Antico Egitto e le origini dei Tarocchi: dalle piramidi alle prime forme di divinazione

La leggenda attribuisce l’origine dei Tarocchi al dio Thot (Ermete Trismegisto), autore di un libro composto da 22 Arcani Maggiori ( i Trionfi) e 56 Arcani Minori, per un totale di 78 carte. Si parla anche di un gioco chiamato Tari esistente nell’Antico Egitto.

Questa è una leggenda e quindi non ha nessuna fonte certa, tuttavia si pensa ci siano dei collegamenti per via dell’assonanza tra le parole “Tari” e “Taro”, da cui potrebbe derivare il termine “Tarocco”

Anche in un capitolo della sua opera Monde Primitif, Antoine Court de Gébelin sostiene la teoria che la parola “Tarocco” derivi dall’egizio “Tar” che significa “Via” e Ros”, che significa “reale”. Ne deduce che i Tarocchi rappresentano “il sentiero reale della Vita”. Se vuoi approfondire subito l’argomento, lo trovi qui

Il Senet

C’è anche chi li associa all’antico gioco Senet, il più antico gioco da tavolo (si parla del 3.300 A.C.):

E’ importante riconoscere che in passato il significato del gioco era diverso rispetto a quello attuale. Mentre oggi giochiamo principalmente per divertirci, combattere la noia o semplicemente per passare il tempo, in epoche antiche il gioco aveva un obiettivo di grande rilevanza, forse il più significativo della vita.

In particolare, il Senet, il cui nome significa ‘passaggio’, consisteva nel trovare un percorso tra le 30 caselle per raggiungere il traguardo, facendo uscire le pedine. È facile comprendere il legame tra questo passaggio dalla vita terrena all’aldilà. Per questo motivo, il senet è frequentemente citato nel Libro dei Morti egiziano, noto anche come ‘Libro per uscire nel giorno’, una raccolta di testi e formule esoteriche per accompagnare i faraoni defunti nell’aldilà. Il traguardo era rappresentato da Osiride.

La Mensa Isiaca

Mensa Isiaca: antico reperto egizio con geroglifici esposto in museo
La Mensa Isiaca, tavola bronzea con geroglifici egizi, esposta in museo con i suoi misteriosi simboli

Tuttavia, tra le fonti più importanti sicuramente troviamo la “Mensa Isiaca”, soprattutto dopo l’analisi eseguita pochi anni fa grazie alla collaborazione del museo egizio di Torino e il Getty Research Center e alla tecnologia a disposizione

La ”Tavoletta Bembina”, o ”Mensa Isiaca”, è una tavoletta in bronzo di grandi dimensioni (128 x 75 cm) con intarsi di metallo policromi raffiguranti scene e divinità egizie. La disposizione simmetrica delle figure fa pensare a un adattamento di decorazioni parietali degli antichi templi, utilizzata come altare in un tempio romano dedicato a Iside

Storia della Mensa Isiaca
Timeline storica della Mensa Isiaca dal primo secolo fino al 2023
Timeline storica della Mensa Isiaca dal I secolo a.C. fino alle analisi moderne del 2023
  • La data esatta della sua scoperta e il passaggio nelle mani del Cardinale Bembo non sono chiari. Si ipotizza che Bembo l’abbia ricevuta dopo il sacco di Roma del 1527 o dopo l’ascesa al trono papale di Alessandro Farnese nel 1534
  • Dopo la morte di Bembo nel 1547, la collezione passa al figlio Turquato, che inizia a vendere gli oggetti per debiti nel 1567. Offre la mensa al Granduca Francesco de Medici, ma la vendita non va a buon fine
  • Nel 1592, Vincenzo Gonzaga I acquista la mensa per 418 scudi veneziani
  • Non è certa la data di arrivo della mensa a Torino; si presume dopo il 1626, anche se non compare nell’inventario Gonzaga del 1627
📍 Torino, la magia e l’Egitto
Mappa del mondo con 6 rotte evidenziate che creano 2 triangoli: quello di magia nera con San Francisco, Londra e Torino. Quello di magia bianca con Torino, Praga e Lione
Mappa che evidenzia le rotte tra San Francisco,Londra, Praga, Lione e Torino, formando due triangoli magici: quello della magia bianca e quello della magia nera, sottolineando anche le connessioni culturali, storiche e magiche

Si sa che Torino è considerata una città magica, visti anche i riferimenti esoterici che possiamo trovare lungo le sue strade.

A livelllo geografico si trova tra l’intersezione di due triangoli:

  1. il primo con Praga e Lione, detto della magia bianca
  2. il secondo con Londra e San Francisco, detto della magia nera



Si dice che Torino abbia origini egiziane e in particolare la famiglia Savoia era interessata all’antico Egitto. La scoperta della base di una statua dedicata a Iside nel 1567 e l’antico nome Augusta Taurinorum ne aumentano questo interesse e sembrano confermare la tesi

Infatti, da una stele romana eretta nel tempio di Iside a Philae in Egitto nel 29 d.C., si scopre il nome dell’imperatore romano Ottaviano Augusto: di solito era un onore riservato solo ai faraoni. Dopo aver sconfitto Cleopatra VII e Marco Antonio ad di Azio nel 31 d.C., governò l’Egitto.

❓ Ma cosa c’entra il toro?

Le leggende ci riconducono ai celti, con riferimento a Thor (monte) o ad un toro che si sacrificò, riuscendo ad uccidere un drago, per salvare la popolazione.

Nel 1759, il Duca di Savoia invia Vitaliano Donati in Egitto per trovare reperti che accompagnassero la mensa.

Lo studio della Mensa Isiaca
Timeline storica della Mensa Isiaca dal primo secolo fino al 2023
Timeline storica della Mensa Isiaca dal I secolo a.C. fino alle analisi moderne del 2023

Lo studio si è concentrato su

  • I processi di fusione
  • i materiali e le relative analisi
  • le tecniche di lavorazione
  • la ricostruzione digitale
  • il processo di fabbricazione
  • la colorazione

Io mi voglio concentrare sui due aspetti che in questo contesto ci interessano di più:

  • l’interpretazione iconografica
  • i colori

1. interpetazione iconografica

  • Il design della mensa combina gli elementi con una composizione simmetrica che non è tipica dell’arte dell’epoca
  • Le figure negli angoli simboleggiano l’Alto e il Basso Egitto, la terra e la fertilità
  • Nel registro centrale, i due tori rappresentano il nord e il sud, e la fertilità
  • Le divinità che ricevono le offerte sono spesso disposte simmetricamente
  • Le scene di offerta mostrano una conoscenza approfondita dell’iconografia religiosa, ma con alcune libertà interpretative
  • Il registro superiore mostra scene rituali con divinità del nord e del sud
  • Il registro centrale ha come tema la maternità, con Iside e Horus
  • Si discute se l’oggetto fosse destinato a una funzione religiosa o decorativa
  • I geroglifici non sono un vero testo, ma piuttosto imitazioni di segni senza un significato coerente, forse ispirati da liste topografiche di luoghi sacri. Si ipotizza che l’artista abbia utilizzato testi originali come modello, ma li abbia modificati per adattarli allo spazio disponibile
  • Si ipotizza che i testi geroglifici della Mensa derivino da un papiro cultuale con una lista di luoghi sacri

2. I colori originali

Anche se la risposta ai colori originali è incerta e complessa devo premettere che c’è stata una variazione nel tempo:

Il colore che si vede oggi non è lo stesso dell’aspetto originale. La superficie ha subito molteplici interventi di pulizia, riparazione, ceratura e oliatura, che hanno alterato l’aspetto dei metalli nel corso del tempo. La corrosione ha ulteriormente modificato l’aspetto originale. I metalli, anche se lasciati a se stessi, sviluppano diverse tonalità a causa della corrosione atmosferica.

Per quel che riguarda la relazione tra i materiali e i colori:

  • Oro: Associato al divino e all’eternità, l’oro era presente in molte zone della mensa, spesso in combinazione con il rame per creare il cosiddetto “bronzo nero” o bronzo corinzio
  • Argento: Utilizzato per le linee decorative, i dettagli dei vestiti e per alcuni campi più grandi come il corpo di Iside, l’argento contribuiva alla brillantezza della mensa
  • Rame: Il rame era il metallo principale della tavola, con diverse leghe utilizzate per creare tonalità differenti, dal rosso al marrone
  • Zinco: Il contenuto di zinco nelle leghe influenzava il colore degli intarsi, in particolare per le figure con tonalità di pelle che variavano dal rosso, al giallo, all’arancione e al marrone
  • Bronzo Nero: Il “bronzo nero” o corinzio, ottenuto con l’aggiunta di oro e arsenico, era utilizzato per dettagli come le parrucche e i contorni delle figure

E’ importante sottolineare i colori, perché saranno un riferimento per l’uso dei Tarocchi

Chiudo l’argomento, ricordando che nel XVII secolo, Athanasius Kircher (1602 – 1680), storico, inventore e filosofo, tentò di interpretarla come una chiave dei geroglifici, ma senza successo.

Fu ripresa anche da diversi occultisti che le diedero un’interpretazione esoterica, da Eliphas Levi al Rosacruciano Manly P. Hall (link Rosacroce)

Il nesso tra Mensa Isiaca e figure dei Tarocchi resta molto forte, soprattutto se pensiamo all’ evoluzione delle carte nel tempo, che puoi trovare in questo articolo

I Gitani

Incisione in bianco e nero che mostra un gruppo di gitani attorno a un fuoco, impegnati in attività di cucina e scambio in un contesto rurale
Incisione storica che cattura la vita quotidiana di una comunità gitana, riflettendo le origini culturali e sociali legate ai Tarocchi

Erroneamente chiamati zingari, termine dispregiativo, si dice che siano originari dell’Egitto. Praticamente sono l’alterg ego della popolazione Rom italiana

Nella Treccani si afferma che il termine spagnolo gitano in latino corrisponde a aegyptanus, che a sua volta deriva da Aegyptus «Egitto»

Sicuramente esiste un legame ma è difficile da recuperare, perché non è facile indagare sulla loro cultura. Per certo si sa che nell’incoscio collettivo, la cartomanzia è fortemente legata alla figura della zingara.

E’ molto importante che tu sappia, se fai Cartomanzia, che nella loro tradizione le carte vanno toccate esclusivamente con la mano sinistra: dal mio punto di vista perché è governata dall’emisfero destro, che è in connessione con la parte creativa e generativa

I Mamelucchi

Immagine digitale che mostra carte rettangolari in verticale, con intricati design decorativi tipici dell'arte mameluca
Carte dei Mamelucchi: una raccolta di esempi di arte mameluca che illustra l’influenza culturale e storica sulle origini dei Tarocchi

Inizialmente schiavi, infatti il termine significa in arabo “sottomesso”, e utilizzati come soldati, i Mamelucchi col tempo divennero una dinastia che regnò in Egitto e che ha importato in Europa le carte tra il 1200 e il 1300, un periodo in cui i musulmani erano presenti in diverse parti del continente.

Molto probabilmente le carte hanno raggiunto i territori arabi e del nord Africa tramite la Persia, con punto di partenza sempre in Cina

La loro relazione con le carte si può sintetizzare attraverso cinque punti chiave:

  1. I mazzi mamelucchi, di cui alcuni esemplari sono conservati a Istanbul nel museo del Topkapi, avevano una divisione in quattro semi: denari, bastoni (mazze da polo), spade e coppe. Ti ricordano qualcosa?
  2. Ogni seme conteneva 13 carte, numerate dall’1 al 10, oltre a tre figure: il re, il viceré e il secondo viceré. Nei mazzi odierni troviamo invece 4 figure: Fante, Cavaliere, Regina e Re
  3. Il mazzo dei mamelucchi è stato scoperto nel 1939 dallo studioso Leo Mayer a Istanbul. Si trattava di un mazzo quasi completo, originariamente di 52 carte. Il formato era abbastanza grande (25 x 10 cm circa)
  4. Il termine “naibi” o “naibbe” deriva da “nayb”, un titolo assegnato ai governatori delle province nel periodo in cui i mamelucchi regnavano in Egitto, Siria e Arabia
  5. Il mazzo di carte mamelucco conservato fino ad oggi risalente al XV secolo è detto Malùk Manuwwàb
Carte dei Mamelucchi e Tarocchi di Marsiglia

Gli aspetti che mi hanno colpito di più sono sostanzialmente 2, entrambi dovuti ai principi islamici:

  1. la mancanza di figure in entrambi i mazzi, al contrario degli Arcani Maggiori dei Tarocchi marsigliesi
  2. il gioco d’azzardo è vietato, ne consegue che le carte di sicuro NON sono nate con scopi ludici
i 22 Arcani Maggiori

I Mamelucchi hanno avuto un ruolo cruciale nella storia delle carte, in quanto i loro mazzi rappresentano un punto di partenza per lo sviluppo delle carte che conosciamo oggi. In Europa, l’unione della carte saracene con le carte da trionfi (carte di Lombardia) avrebbe dato vita ai Tarocchi

2. India

Scritta INDIA in blu su sfondo sfocato con riflessi che vanno dal blu all'arancione
L’antica tradizione spirituale indiana e il suo contributo all’evoluzione dei Tarocchi

Intorno anno 1000 si dice sia stato creato il Ganjifa, ma le fonti ufficiali dicono che sia stato importato dalla Persia e diventato famoso solo nel sedicesimo secolo : è un gioco di carte rotonde e artigianali. Il nome deriva dal persiano “carta da gioco”.

Antica scatola indiana del 1000 D.C. con decorazioni rosse e verdi, contenente carte dette Ganjifa, legate alle origini dei Tarocchi
Scatola decorata contenente carte Ganjifa, antico gioco indiano del 1000 a.C. precursore dei Tarocchi

i Tarocchi e l’India

l’ipotesi più probabile è che la parola Tarocchi derivi dal termine “Taraka”, che significa liberazione: il termine si sposa molto bene con quello che potrebbe essere lo scopo dei Tarocchi come oggi li conosciamo

3. Israele

Panorama urbano di Israele al tramonto con testo e diagramma cabalistico
L’Albero della Vita (Sephirot) della tradizione cabalistica ebraica e la sua influenza sulle origini dei Tarocchi

E’ solo nel XIX e il secolo che alcuni autori stabiliscono una connessione tra i Tarocchi e la Cabala:

Eliphas Lévi fu il primo e assegnò ciascuna delle 22 carte degli Arcani Maggiori ad una lettera dell’alfabeto ebraico, inserendole poi nel diagramma dell’Albero della Vita. Secondo la sua opinione, la vera origine dei Tarocchi è ebraica

Il secondo fu Papus, che, ispirandosi a Lévi, affermò che il nome delle carte derivasse dalla Torah (Tarot).

Grazie a questo principio, le varie carte dei Tarocchi formano un libro della saggezza degli antichi ebrei

Nessuna di queste ipotesi si appoggia su prove storiche certe: questo concetto lo riprendo nelle mie considerazioni di fine articolo

4. Paesi arabi

Testo Paesi Arabi con illustrazione di derviscio rotante su sfondo arancione e sfocato di architettura islamica
La tradizione mistica Sufi e il suo contributo alle origini dei Tarocchi attraverso la cultura islamica

Come avrai intuito, le origini che derivano dai Mamelucchi non si possono suddividere in maniera netta, proprio perché le loro origini sono del Medio Oriente. Solo successivamente si sono stabiliti in Egitto.

Le ipotesi fanno riferimento a derivazioni di termini e significato

Per capire a fondo il ragionamento che sta dietro a queste ipotesi, bisogna che io introduca

i Sufi

I sufi sono seguaci del sufismo, una corrente mistica dell’Islam che si concentra sulla ricerca di un’esperienza diretta e personale di D.o. Il sufismo enfatizza l’aspetto spirituale e interiore della fede islamica, cercando di andare oltre le pratiche rituali e le norme legali per raggiungere una connessione più profonda con il divino.

Caratteristiche principali:

  • Misticismo: I sufi cercano di esperire l’unione con Dio attraverso pratiche mistiche, meditazione, preghiera e altre forme di devozione
  • Amore e compassione: L’amore per Dio e per l’umanità è un tema centrale nel sufismo. I sufi spesso parlano di un amore trascendente che supera le differenze religiose e culturali
  • Universalità: Il sufismo è spesso visto come una forma di Islam più aperta e inclusiva, che cerca di abbracciare tutte le fedi e le tradizioni spirituali
  • Insegnamenti di Maestri: I sufi sono guidati da maestri spirituali (sheikh) che offrono orientamento e supporto nel percorso spirituale
  • Rituali e pratiche: Le pratiche sufi possono includere dhikr (ricordo di Dio), preghiere, canti, danze (come il famoso “sema” dei dervisci rotanti) e la lettura di poesie spirituali, come quelle di Rumi e Hafiz
  • Tariqa: Come menzionato precedentemente, i sufi seguono un “sentiero” o “via spirituale” (tariqa) che può variare tra i diversi ordini sufi. Ogni tariqa ha le proprie pratiche e insegnamenti

È un concetto fondamentale nel sufismo, che rappresenta il percorso che un discepolo (o “murid”) segue per avvicinarsi a Dio e raggiungere una maggiore comprensione spirituale e illuminazione.

Rappresenta il cammino individuale e comunitario verso la realizzazione spirituale e l’unione con il divino, ed è proprio da questo termine che potrebbe derivare la nascita dei Tarocchi

Altri termini, altre ipotesi

Il termine “ṭarā”, che significa “scoprire” o “rivelare”. In contesti più specifici, “tara” può anche riferirsi a “tara” come termine usato in alcune tradizioni per indicare una forma di illuminazione o di visione spirituale.

Inoltre, “tara” è usato in diverse lingue e culture con significati diversi, come ad esempio in italiano per riferirsi a una misura di peso (come nella tara di un contenitore).

oppure

“shah mat” (شاه مات): “Shah” significa “re” e “mat” deriva da “māta” (مات), che significa “morire”.

Significa “il re è morto” o “il re è in pericolo”. Questo termine è utilizzato nel gioco degli scacchi per indicare una situazione in cui il re di un giocatore è sotto attacco e non ha possibilità di fuga, portando alla fine della partita.

Ovviamente il legame con Il Matto dei Tarocchi si evidenzia subito:

Di solito, Il Matto nei Tarocchi rappresenta una persona che si mette in viaggio con fiducia (è l’unica carta che guarda verso l’alto), senza una meta precisa. Il matto è una figura che si mette in gioco e si fa delle domande. Può essere visto come una carta che, pur non avendo un valore definito, ha un ruolo cruciale nel percorso o nell’esito finale, per questo può essere messa in relazione con la mossa finale di “scacco matto.”

Se parliamo di metafore della Vita, lo “scacco matto”, così come la figura del matto, potrebbero rappresentare un punto di svolta inevitabile, in cui un percorso giunge a una conclusione decisiva.

La mia personale interpetazione del Matto, la carta senza numero

Mi prendo uno spazio fuori contesto e approfondito in altra sede, perchè secondo me il Matto è la chiave di lettura e di approccio dei Tarocchi: può portarci al successo come no, dove il successo è rappresentato dall’obiettivo esoterico e spirituale nel percorso attraverso tutti gli Arcani



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Occidente: il Medioevo

Monaci medievali in uno scriptorium con testo Medioevo
Monaci medievali intenti allo studio in uno scriptorium monastico, simbolo della trasmissione del sapere esoterico nel Medioevo

La Nascita delle Carte in Europa (V – XV secolo)

Il periodo medievale, che si estende dalla caduta dell’Impero Romano d’Occidente (476 d.C.) fino alla scoperta dell’America (1492), rappresenta un momento cruciale per comprendere le origini dei Tarocchi. Durante questi secoli, l’Europa vide l’emergere e l’evoluzione delle carte da gioco, che gettarono le basi per lo sviluppo dei Tarocchi (o viceversa).

i Paesi di riferimento

Spagna

Veduta fantastica dell'Alcázar di Segovia e cattedrale al tramonto
La Spagna medievale: crocevia di culture ebraiche, cristiane e musulmane che contribuirono allo sviluppo dei Tarocchi

La prima significativa apparizione delle carte in Europa occidentale si registra in Spagna, e derivano dalle carte dei Mamelucchi, e per questo portano ancora nella radice il termine “naibe”, che deriva dalla parola araba “nayb”, un titolo assegnato ai governatori delle province durante il periodo mamelucco.

Italia

Illustrazione di un mercato medievale italiano con cattedrale e bancarelle colorate
Scene di vita quotidiana in un mercato medievale italiano, dove i Tarocchi iniziarono a diffondersi tra nobiltà e popolo

Quasi simultaneamente, in Italia si trovano riferimenti a carte simili (vedi carte dei Mamelucchi) in ordinanze concernenti i giochi d’azzardo intorno al 1370, indicando una rapida diffusione attraverso il Mediterraneo.

Il notaio Giusto Giusti nel 1440 per descrivere le carte da gioco, usa il termine “Naibi”, che è l’italianizzazione del termine arabo “nayb”.

Germania

Illustrazione di una città medievale tedesca con case a graticcio e mercato di strada
Scorcio di una tipica città tedesca medievale, dove i Tarocchi si diffusero attraverso le rotte commerciali del Sacro Romano Impero

Un capitolo particolare nella storia delle carte medievali è rappresentato dalle carte venatorie tedesche (1430), un prezioso esempio di come l’arte delle carte si intrecciasse con la cultura locale. Questi mazzi, prodotti esclusivamente per l’aristocrazia, rappresentavano scene di caccia e incorporavano elementi della mitologia germanica.

Metodi e tecniche

La loro produzione utilizzava tecniche innovative per l’epoca:

  • Xilografia su matrice di legno
  • Incisione su rame
  • Disegni a inchiostro (come nel celebre *Hofjagdspiel*)

Le carte venatorie, pur rappresentando una tradizione distinta, anticiparono alcuni elementi che sarebbero diventati caratteristici dei Tarocchi:

  • La ricchezza simbolica delle illustrazioni
  • L’uso di scene narrative complete
  • La produzione di mazzi di lusso per committenti d’elite

Questa tradizione germanica si esaurì gradualmente nel corso del XV secolo, proprio mentre i Tarocchi iniziavano la loro ascesa, suggerendo una possibile influenza o trasferimento di elementi simbolici e artistici tra le due tradizioni.

Francia

Illustrazione di un villaggio medievale francese con case a graticcio e tetti di paglia
Un tipico villaggio francese medievale, dove i Tarocchi si trasformarono nel Tarot de Marseille

Nel frattempo, la Provenza medievale, e in particolare Marsiglia, emerge come un crocevia fondamentale per lo sviluppo dei Tarocchi. Questa regione, punto d’incontro tra le tradizioni greca, celtica ed egiziana, fornì il terreno fertile per la sintesi culturale che avrebbe dato origine ai Tarocchi come li conosciamo. La posizione geografica strategica di Marsiglia, porto principale del Mediterraneo occidentale, facilitò lo scambio di simboli e significati che sarebbero confluiti nella tradizione dei Tarocchi.

Possiamo dire che Marsiglia è stata il crocevia fondamentale per i Tarocchi come Firenze lo è stata nel Rinascimento per le scoperte, le invenzioni, la cultura

In Francia la storia dei Trionfi dei Tarocchi si intrecciano con quella di Maria Maddalena, che fuggita attraverso il Mediterraneo, approda nelle coste francesi nella zona della Provenza, più precisamente a Saintes-Maries-de-la-Mer. Il viaggio e lo sviluppo della linea di sangue che daranno vita ai Merovingi fanno parte di trame narrative di cui però ancora non c’è certezza.

Chi sono i Merovingi?

I Merovingi (dal nome di Meroveo, leggendario capostipite della famiglia) furono la prima dinastia dei Franchi.
La prima dinastia che governò sui Franchi. Il primo re della dinastia merovingia, alla metà circa del sec. 5º, fu forse Clodio, ricordato da Gregorio di Tours, che lo definisce “uomo abile e di famiglia nobilissima”
Clodoveo, nato verso il 466, è considerato il vero fondatore della dinastia. Salito al potere nel 481 coalizzò le tribù dei Franchi ed iniziò una politica di espansione

Capisci bene che dire che la propria famiglia deriva dalla linea di sangue di Gesù, in quel determinato perdiodo storico, offre uno dei prestigi più importanti che si possano ottenere, forse il primo in assoluto.

I luoghi di maggior rilievo e riferimento:

Abbazia Saint-Victor

La figura di Giovanni Cassiano, monaco che importò la spiritualità orientale in Provenza fondando l’Abbazia di San Vittore, è vista come un possibile custode della tradizione dei Tarocchi.
I discepoli, i monaci cassianiti, diventano custodi delle reliquie di Maria Maddalena presso la Basilica di Saint-Maximin-la-Sainte-Baume
secolo V / X
info e mappa

Abbazia di Vézelay

XIII secolo diffusero notizia: reliquie Maria Maddalena
info e mappa

Saint-Maximin-la-Sainte-Baume

Basilica cattolica costruita tra il XIII e il XVI secolo, con organi antichi e reliquie di Maria Maddalena.
Nella Basilica Inferiore di San Francesco di Assisi, nella cappella della Maddalena, possiamo ammirare i magnifici affreschi di Giotto che rappresentano il ciclo della tradizione provenzale della Maddalena.
info e mappa: Basilique Sainte-Marie-Madeleine

La Cattedrale di Burgos

stile gotico (1200 / 1500). Si dice ci siano le reliquie di Maria Maddalena (il cranio). Uno degli aspetti simbolici più evidenti è quello del tetramorfo, che ritroviamo nel mazzo dei Tarocchi, con la carta 21, il Mondo.
info e mappa

Se si approfondisce il percorso di Maria Maddalena, si scopre che i Catari hanno svolto un ruolo molto importante, come pure l’antichissima città di Carcassonne: che sia questo il legame che unisce gli edifici francesi alla cattedrale di Burgos?
Ti invito ad una riflessione partendo dal punto di vista geografico.



Lettura tarologica professionale


Occidente: il Rinascimento

Rinascimento italiano Illustrazione di una piazza di Firenze con Duomo nel rinascimento, in evidenza la scritta bianca Rinascimento - periodo storico fondamentale per le origini dei Tarocchi
La Firenze rinascimentale del XV secolo, con il magnifico Duomo, rappresenta il contesto culturale in cui i Tarocchi acquisirono popolarità in Italia prima di diffondersi in Europa

Inizia nel XV secolo e si estende fino al XVII secolo.
Anche se le date nello specifico possono variare, consideriamo che il Rinascimento inizia intorno al 1400 e si conclude intorno al 1600.

Tra i mazzi di carte più importanti e famosi troviamo alle prime posizioni i mazzi Visconti – Sforza:

4 carte dei Tarocchi di Sola Brusca e in primo piano i Tarocchi del Mantegna, tra le prime carte dei Tarocchi italiane
A sinistra, dettagli di 4 carte del mazzo Sola Brusca; a destra, ricostruzione degli arcani maggiori del Mantegna, considerati tra i primi testimoni delle origini dei Tarocchi in Italia

Secondo alcuni studiosi ci sono intorno ai 15 mazzi sparsi per il mondo, tra musei, biblioteche e ovviamente collezioni private. Purtroppo di alcuni mazzi non rimangono che poche carte.

Il Mazzo Visconti di Mondrone: Un Tesoro del XV Secolo

Il Mazzo Visconti di Mondrone, noto anche come Cary Yale o Tarocchi di Filippo Maria Visconti, rappresenta il più antico e uno dei più preziosi esempi di Tarocchi sopravvissuti fino ai nostri giorni. Attualmente conservato presso l’università di Yale, questo mazzo incompleto di 67 carte offre una straordinaria testimonianza dell’arte e del simbolismo del primo Rinascimento italiano.

La peculiarità di questo mazzo risiede nella sua struttura unica. Degli originali Trionfi (Arcani Maggiori) sopravvivono solo 11 carte, che includono una combinazione non convenzionale di virtù e figure archetipiche:

  • Le tre virtù teologali: Speranza, Carità e Fede
  • La virtù cardinale della Fortezza (Fortitudo)
  • Figure tradizionali: Imperatrice, Imperatore, Amanti, Carro, Morte, Giudizio e Mondo

La composizione delle Figure di Corte è particolarmente innovativa: delle originali 24 carte ne rimangono 17, organizzate in sei gruppi di “onori” che includevano:

  • Re e Regine
  • Fanti accompagnati da Fantesche
  • Cavalieri affiancati da Dame a Cavallo

Un’altra caratteristica distintiva riguarda i semi: le tradizionali Spade sono sostituite da Lance, mentre il mazzo mantiene i consueti Denari, Coppe e Bastoni. Delle 40 carte numerali originarie, mancano solo il tre di Denari e il nove di Lance.

La datazione precisa del mazzo è resa possibile da un dettaglio numismatico: su tutte le carte di Denari è riprodotto il fiorino d’oro coniato da Filippo Maria Visconti nel 1442. Poiché questa moneta rimase in circolazione solo fino alla morte del duca nel 1447, quando venne sostituita dall’ambrosino d’oro della Repubblica Ambrosiana, possiamo collocare con certezza la creazione di questo mazzo nel quinquennio 1442-1447, un periodo cruciale per la storia di Milano e per l’evoluzione dei Tarocchi.

Si pensa che la realizzazione pittorica andrebbe attribuita a Michelino da Besozzo, ma ricerche più recenti indicano Bonifacio Bembo

Il Mazzo Brera-Brambilla: Un Capolavoro del Rinascimento Milanese

Tra i preziosi mazzi di Tarocchi rinascimentali, il mazzo Brera-Brambilla occupa un posto di particolare rilievo. Acquisito a Venezia nel 1900 dal collezionista Giovanni Brambilla, questo straordinario manufatto trovò la sua definitiva collocazione nel 1971 presso la Pinacoteca di Brera di Milano, dove ancora oggi è custodito.

Gli storici attribuiscono la commissione del mazzo a Francesco Sforza, che ne affidò la realizzazione all’artista Bonifacio Bembo intorno al 1463. La magnificenza dell’opera si manifesta nelle sue 48 carte sopravvissute, tra cui spiccano due preziosi Trionfi: l’Imperatore e la Ruota della Fortuna. La ricchezza dei materiali impiegati è evidente nella differenziazione degli sfondi: dorati per i Trionfi e le figure, argentati per le carte numerali, creando un effetto di straordinaria preziosità.

Del mazzo originale sono giunte fino a noi:

  • Sette carte figurate: il fante e il cavallo di coppe, il fante e il cavallo di denari, e dal seme di bastoni il fante, il cavallo e la regina
  • La quasi totalità delle carte numerali

Le dimensioni considerevoli delle carte (180 × 90 mm) testimoniano la natura aristocratica del mazzo, concepito non solo come strumento di gioco ma come vera e propria opera d’arte destinata alla corte sforzesca. La sua sopravvivenza fino ai nostri giorni offre una preziosa testimonianza delle origini dei Tarocchi e della loro evoluzione nel contesto del Rinascimento italiano.

Il Mazzo Pierpont-Morgan Bergamo: Un Tesoro Diviso tra Due Continenti

Conosciuto anche come mazzo Colleoni-Baglioni o di Francesco Sforza, il mazzo Pierpont-Morgan Bergamo rappresenta uno dei più completi esempi di Tarocchi del primo Rinascimento italiano, datato intorno al 1451. La sua storia è tanto affascinante quanto la sua realizzazione artistica.

3 prestigiose collezioni

Dell’originale composizione di 78 carte, ne sono sopravvissute 74, oggi divise in tre collezioni:

  1. 35 carte presso la biblioteca Pierpont-Morgan di New York
  2. 26 carte all’Accademia Carrara di Bergamo
  3. 13 carte nella collezione privata della famiglia Colleoni di Bergamo

La struttura del mazzo comprende:

  1. 20 dei 22 Trionfi originali (mancano Il Diavolo e La Torre)
  2. 15 delle 16 carte di corte (assente il Cavallo di Denari)
  3. 39 delle 40 carte numerali (manca il Tre di Spade)

L’eccezionale qualità artistica del mazzo si manifesta nella raffinata esecuzione: le carte figurate (Trionfi e figure di corte) presentano uno sfondo dorato, mentre le carte numerali si distinguono per un elegante fondo color crema decorato con motivi floreali colorati. Le dimensioni delle carte (173 × 87 mm) e la tecnica di realizzazione – cartoncino ad angoli stondati con decorazioni a tempera e argento – testimoniano l’altissimo livello di maestria artigianale.

La storia del mazzo può essere tracciata con certezza dal XVII secolo, quando il conte Ambiviani lo vendette alla famiglia Donati. Alla fine del XIX secolo, Alessandro Colleoni acquisì l’intero mazzo, dando inizio alla sua attuale dispersione tra le tre collezioni. Questa frammentazione, pur rendendo complessa la fruizione dell’opera nella sua interezza, ha contribuito alla sua preservazione, permettendoci di ammirare uno dei più significativi esempi delle origini dei Tarocchi rinascimentali.

Tarocchi del Mantegna (circa 1460):

Anche se sono riconosciuti come i cosiddetti Tarocchi del Mantegna, non sono stati realizzati da Andrea Mantegna, ma da un suo allievo. Probabilmente creati a Ferrara, con iconografie attribuite a un dotto letterato dell’epoca.

Il termine “tarocco” appare in un affresco a Milano (fine XV secolo) e in documenti finanziari (1505).

Mazzo Solà-Busca:

Unico mazzo dei Tarocchi del XV secolo che conserva tutte e 78 le carte dei Tarocchi: i 22 Trionfi e i minori con i quattro semi: le coppe, i denari, i bastoni e le spade.

In questo periodo aumenta l’interesse per l’astrologia e la divinazione, con figure come Marsilio Ficino che notano una connessione tra gli astri e il corpo umano.

Ne segue che i Tarocchi come strumento per la meditazione, riflessione e conferma sociale, iniziano ad essere utilizzati per predire il futuro

C’è sembre più ambiguità tra la lettura dei Tarocchi e il gioco dei Tarocchi

Tarocchino Bolognese (1500 circa):

il Tarocchino Bolognese è un mazzo nato intorno al 1500 nella città di Bologna. Questa versione rappresenta un’evoluzione particolare rispetto ai tradizionali Tarocchi, con caratteristiche uniche che hanno lasciato un’impronta duratura nella storia del gioco.

La Struttura del Tarocchino Bolognese

Il Tarocchino si distingue per la riduzione del numero delle carte rispetto ai mazzi tradizionali da 78 carte. Nel corso dei decenni, alcune carte numerali furono eliminate, in particolare quelle dal due al cinque. Il mazzo venne così ridotto a 62 carte, una configurazione che è rimasta invariata fino ai giorni nostri.

Un altro aspetto distintivo riguarda l’ordine dei trionfi (noti anche come “taríonf” in dialetto bolognese), che venne modificato rispetto alla sequenza classica. La serie dei trionfi nel Tarocchino Bolognese comprende:

  1. Mondo
  2. Angelo
  3. Sole
  4. Luna
  5. Stella
  6. Torre
  7. Diavolo
  8. Morte
  9. Traditore
  10. Eremita
  11. Fortuna
  12. Forza
  13. Giustizia
  14. Virtù
  15. Carro
  16. Amore
  17. I quattro Papi
  18. Bégato (o Bégghet)
  19. Matto

L’Evoluzione del Gioco nel XVIII Secolo

Nel 1725, il mazzo subì un’importante trasformazione per volontà del legato pontificio cardinale Tomaso Ruffo. I Quattro Papi, presenti originariamente nel mazzo, furono convertiti nei Quattro Mori, mantenendo però l’Angelo come la carta di valore più alto.

Una Tradizione Strategica e Complessa

Il Tarocchino Bolognese non è solo una curiosità storica, ma un vero e proprio capolavoro ludico. La complessità delle combinazioni possibili, la profondità strategica e il sofisticato sistema di calcolo dei punteggi lo rendono uno dei giochi di carte più affascinanti e impegnativi. Non a caso, gli appassionati lo definiscono “il più bello dei giochi”.

Un Tesoro della Cultura Bolognese

Nato e cresciuto nella vivace atmosfera culturale di Bologna, il Tarocchino è un simbolo della città petroniana (dal nome di san Petronio, vescovo protettore della città) e della sua grande tradizione intellettuale. La sua storia è un esempio affascinante di come i Tarocchi abbiano evoluto forme e significati nel corso dei secoli, adattandosi a contesti culturali differenti.

Il Tarocchino, con la sua complessità e bellezza, rappresenta un capolavoro ludico e un patrimonio

I personaggi di rilievo

Statua di Giordano Bruno a Campo de' Fiori e un'inserzione raffigurante Marsilio Ficino (1433-1499) - filosofi esoterici e origini filosofiche dei Tarocchi
La monumentale statua di Giordano Bruno a Campo de’ Fiori (Roma), con un’inserzione che rappresenta Marsilio Ficino. Questi filosofi neoplatonici contribuirono all’interpretazione esoterica delle carte dei Tarocchi, collegando la simbologia degli Arcani alla tradizione ermetica rinascimentale

Marsilio Ficino

Libro "Pianeti Interiori" di Thomas Moore con carte dei Tarocchi di Marsiglia, tra cui Il Sole, Le Stelle e Gli Amanti, su un tavolo di legno
Il libro Pianeti Interiori di Thomas Moore, ispirato all’astrologia psicologica di Marsilio Ficino, affiancato da carte dei Tarocchi di Marsiglia

E’ grazie a figure come Marsilio Ficino (1433 – 1499) che aumenta l’interesse per l’astrologia e la divinazione. Con le sue riflessioni e studi trova una connessione tra gli astri e il corpo umano.

Giordano Bruno

Copertina del libro I Tarocchi di Giordano Bruno - Le Carte della Memoria su sfondo di legno scuro
Il libro I Tarocchi di Giordano Bruno – Le Carte della Memoria esplora il legame tra il pensiero del filosofo rinascimentale e l’arte simbolica dei Tarocchi

Anche il grande filosofo, scrittore e predicatore italiano ha concepito delle carte dipinte da Walter il Patriarca nel libro di Gabriele La Porta.

Queste carte non sono i Tarocchi tradizionali, ma simboli potenti appartenenti alla tradizione ermetica. Sono state dipinte una sola volta, perché non furono mai realizzate.

  1. Rappresentano immagini dal profondo che, secondo Bruno, inducono nelle persone che le osservano un grande desiderio interiore di pace. L’idea di Bruno era di utilizzare queste immagini in una sala per cercare di conciliare protestanti e cattolici
  2. Dovevano servire anche come arte della memoria. Ma attenzione: l’arte della memoria non è solo una tecnica di memorizzazione, ma un’arte che, attraverso simboli e archetipi, suscita ricordi profondi
  3. I disegni sono stati creati sulla base di un’opera del 1582 intitolata “De Umbris Idearum”

Nonostante non siano specificamente i tarocchi, queste carte sono state progettate per avere un profondo impatto psicologico e spirituale e sono legate alla sua filosofia ermetica.

Le opere

Libri rinascimentali esoterici: 'Atalanta Fugiens' di Michael Maier e 'Hypnerotomachia Poliphili' con traduzione di Jocelyn Godwin, opere che rappresentano le origini dei Tarocchi e il loro legame con il Rinascimento. Coperte dettagliate con illustrazioni mitologiche e testi storici
A sinistra, copertina dell’Atalanta Fugiens di Michael Maier (1617), opera alchemica con 50 emblemi; a destra, l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna (1499). Questi testi rinascimentali condividono un ricco linguaggio simbolico che ha profondamente influenzato l’interpretazione esoterica degli arcani maggiori dei Tarocchi

Hypnerotomachia Poliphili e i Tarocchi: Un Dialogo tra Simboli e Amore

L’Hypnerotomachia Poliphili (il “Combattimento amoroso di Polifilo in sogno”), pubblicata nel 1499, rappresenta un affascinante punto di connessione con la tradizione dei Tarocchi. Quest’opera, che cela l’identità del suo autore in un elaborato acrostico – POLIAM FRATER FRANCISCVS COLVMNA PERAMAVIT (“frate Francesco Colonna amò intensamente Polia”) – offre paralleli sorprendenti con il simbolismo delle carte.

Struttura Simbolica e Narrativa

Il viaggio onirico di Polifilo rispecchia il percorso iniziatico presente nei Tarocchi. In particolare, la narrazione delle processioni trionfali e dell’unione degli amanti trova un parallelo diretto con l’Arcano Maggiore dell’Innamorato (carta VI), dove il tema dell’amore e della scelta si manifesta attraverso similitudini iconografiche e simboliche.

La struttura del racconto si sviluppa attraverso:

  • Cinque processioni trionfali che celebrano l’unione degli amanti
  • Il viaggio verso l’isola di Citèra guidato da Cupido
  • La cerimonia nel tempio che sancisce il fidanzamento

Linguaggio Allegorico

L’opera condivide con i Tarocchi un complesso sistema di simboli che attinge a diverse tradizioni:

  • Riferimenti alla mitologia classica (come Cupido e le ninfe)
  • Simboli alchemici e trasformativi
  • Archetipi universali dell’amore e della ricerca spirituale
  • Elementi ermetici e iniziatici

Dimensione Esoterica

Come i Tarocchi, l’Hypnerotomachia offre diversi livelli di lettura:

  • Narrativo: la storia d’amore tra Polifilo e Polia
  • Allegorico: il percorso di trasformazione spirituale
  • Esoterico: i significati nascosti e iniziatici
  • Simbolico: le corrispondenze con gli archetipi universali

Contesto Culturale

L’opera emerge nel Rinascimento italiano, periodo cruciale per l’evoluzione dei Tarocchi, riflettendo:

  • La fusione tra amor profano e amor sacro
  • L’interesse per il simbolismo e l’allegoria
  • La riscoperta della tradizione classica
  • L’importanza del viaggio iniziatico

Interpretazione e Immaginazione

Sia l’Hypnerotomachia che i Tarocchi richiedono un approccio interpretativo attivo, dove il significato emerge dall’interazione tra l’opera e il suo fruitore. La presenza di Cupido come nocchiero nel viaggio verso Citèra richiama particolarmente le tematiche dell’Arcano dell’Innamorato, suggerendo una possibile fonte d’ispirazione per l’iconografia tarocchistica successiva.

Sebbene non vi siano prove dirette di un’influenza dell’Hypnerotomachia sui Tarocchi, le profonde analogie tra le due opere testimoniano la loro appartenenza a una comune matrice culturale rinascimentale, dove l’amore, il simbolismo e la ricerca spirituale si fondono in un unico percorso di elevazione.

L’Atalanta Fugiens: Un’opera tra Alchimia, simbologia e i Tarocchi

Nel percorso storico che ha portato alla formazione e comprensione delle origini dei Tarocchi, l’Atalanta Fugiens di Michael Maier (1617) rappresenta un’opera fondamentale per comprendere il linguaggio simbolico che influenzò lo sviluppo dell’interpretazione esoterica delle carte. Quest’opera straordinaria, creata dal medico-musicista tedesco Michael Maier (1566-1622), si distingue come uno dei primi esempi di opera multimediale della storia

La struttura dell’opera comprende:

  • 50 discorsi filosofici di natura alchemica
  • 50 incisioni realizzate da Matthäus Merian, celebre incisore di rame svizzero (1593 – 1650)
  • 50 composizioni musicali originali

Il cuore narrativo dell’opera si basa sul mito di Atalanta, una storia ricca di simbologia alchemica che risuona con molti elementi presenti nei Tarocchi

Il Mito e il suo Significato Alchemico

Atalanta, principessa dell’Arcadia abbandonata alla nascita sul monte Pelio, diviene una formidabile cacciatrice. La sua storia si intreccia con quella di Ippomene attraverso una gara di corsa dove interviene Afrodite con le tre mele d’oro del Giardino delle Esperidi. Il mito si conclude con la trasformazione degli amanti in leoni, simboli alchemici dello zolfo e del mercurio filosofale.

Collegamenti con le simbologie dei Tarocchi

L’opera di Maier condivide con i Tarocchi diversi elementi significativi:

  • Un sistema di simboli alchemici complesso
  • L’uso di immagini come veicolo di significati nascosti
  • La presenza di archetipi universali
  • Il tema della trasformazione spirituale

La complessità dell’Atalanta Fugiens, come quella dei Tarocchi, riflette un periodo di transizione tra il pensiero esoterico medievale e l’emergere della mentalità scientifica moderna. Questa tensione ha contribuito alla stratificazione di significati che ritroviamo nelle interpretazioni moderne dei Tarocchi.

L’opera di Maier rappresenta quindi un prezioso documento per comprendere il contesto culturale e simbolico in cui si sono evoluti i Tarocchi, offrendo una chiave di lettura per decifrare il linguaggio allegorico che caratterizza le origini dei Tarocchi e la loro evoluzione nel tempo.



😻Guadagnare con i Tarocchi


XVII secolo

Mercato del XVII secolo: illustrazione creata con AI con scena vivace con persone in abiti d’epoca, carri trainati da cavalli e bancarelle di frutta e verdura. Architettura tipica del periodo in sottofondo, rappresentazione delle origini dei Tarocchi nel contesto storico e sociale dell’epoca
Scena di un mercato europeo del XVII secolo, periodo in cui i Tarocchi si diffusero dalle corti rinascimentali italiane ai mercati popolari di tutta Europa, trasformandosi da oggetto d’élite a passatempo comune. In questo secolo si consolidarono le varianti regionali dei mazzi

Tessuto sociale: i Rosacroce

Croce dorata con rosa rossa su sfondo legno chiaro, simbolo Rosacroce origini esoteriche Tarocchi arcani maggiori XVII secolo
Il simbolo fondamentale della confraternita dei Rosacroce: una croce dorata con una rosa rossa centrale. Questa società segreta del XVII secolo contribuì significativamente all’interpretazione esoterica dei Tarocchi, collegando gli arcani maggiori a tradizioni ermetiche e alchemiche

L’influenza dei Rosacroce sulla storia esoterica dei Tarocchi rappresenta uno dei capitoli più affascinanti della storia del simbolismo occidentale. La fratellanza dei Rosacroce, emersa pubblicamente nel XVII secolo in Germania ma con radici che affondano nel simbolismo medievale, ha contribuito significativamente all’interpretazione esoterica delle carte.

Il legame tra i Rosacroce e i Tarocchi si manifesta principalmente attraverso il loro comune linguaggio simbolico. La rosa sulla croce, emblema centrale dell’ordine, rappresenta la perfetta unione tra divino e umano – un tema che riecheggia nelle carte dei Tarocchi, in particolare negli Arcani Maggiori. Questa interpretazione venne arricchita dal contributo di Athanasius Kircher (1602-1680), gesuita ed erudito tedesco, che nel suo “Oedipus Aegyptiacus” elaborò teorie sulla trasmissione del sapere ermetico dall’antico Egitto all’Europa, includendo riferimenti ai sistemi simbolici che più tardi sarebbero stati associati sia ai Tarocchi che al simbolismo rosacrociano.

I Rosacroce svilupparono un sistema numerologico basato principalmente sui numeri 3, 4, 7, 10 e 12 – numeri che si ritrovano significativamente nella struttura dei Tarocchi. Il loro approccio all’interpretazione simbolica, che vedeva nella rosa il simbolo dell’evoluzione spirituale e nella croce la manifestazione materiale, ha influenzato profondamente la lettura esoterica delle carte.

Nel XVIII secolo, quando diverse società segrete iniziarono a rivendicare l’eredità rosacrociana, questo patrimonio simbolico confluì anche nella massoneria, contribuendo a creare quel terreno fertile da cui sarebbero emersi i Tarocchi esoterici moderni. Il titolo “Cavaliere Rosa-Croce”, presente nel 18° grado del Rito scozzese antico ed accettato, testimonia questa confluenza di tradizioni.

L’eredità dei Rosacroce nella storia dei Tarocchi si manifesta particolarmente nell’interpretazione della simbologia delle carte: il pellicano, il giglio, e soprattutto la rosa – simboli centrali della tradizione rosacrociana – trovano eco in diverse carte degli Arcani Maggiori, suggerendo una possibile influenza della fratellanza sulla codifica del simbolismo tarocchico.

I mazzi di carte del secolo XVII

Mazzi di carte del XVII secolo: dettagli di tarocchi storici con illustrazioni ricche e colorate, raffiguranti scene di vita quotidiana e mitologia. Include riferimenti a 'Militelli' e 'Anonimi parigini', evidenziando le origini dei Tarocchi e il loro contesto artistico e culturale
Carte dei mazzi Militelli e Anonimi parigini, esempi significativi dell’evoluzione dei Tarocchi nel XVII secolo

Giuseppe Maria Mitelli (1600 circa)

Realizza il Tarocchino di Mitelli, con incisioni.

queste carte sono state create con la stessa struttura e per giocare a Tarocchini (vedi Tarocchini di Bologna)

Tarocchi anonimi parigini (1645-1660)

Sono i primi mazzi di Tarocchi francesi, con figure accurate e nomi in italiano francesizzato,

Sono insoliti perché abbastanza diversi dal formato familiare dei Tarocchi di Marsiglia.

nell’immagine puoi vedere alcune carte del mazzo, che puoi trovare nel museo dei Tarocchi:

  • la Papesse
  • le Batelevr
  • lin Peratrice
  • Lamorev’s
  • lan Pereut
  • la Rove de Fovrtvne

🗝️ Scopri i segreti dei Tarocchi


XVIII secolo e accenni di Cartomanzia:

Scena del XVIII secolo con accenni di cartomanzia: gruppo di persone in abiti d’epoca sedute attorno a un tavolo con carte da gioco. Illustrazione in bianco e nero in stile incisione che riflette le origini dei Tarocchi e il loro uso nella divinazione e nei giochi storici
Illustrazione di una seduta di lettura dei Tarocchi nel Settecento, periodo cruciale per lo sviluppo della cartomanzia moderna

In questo periodo si sviluppano le corrispondenze tra Tarocchi, le antiche tradizioni e altre discipline, dall’Astrologia alla Cabala

Probabilmente è da questo periodo storico che i Tarocchi verranno utilizzati come strumento per la Cartomanzia

I protagonisti più famosi della scena

Ritratto di Court de Gébelin, figura storica legata alle origini dei Tarocchi, affiancato da carte del mazzo di Ettelia e Tarocchi Conver. Illustrazioni dettagliate delle carte che riflettono il simbolismo e l’evoluzione dei Tarocchi nel XVIII secolo
Court de Gébelin, studioso e pioniere nello studio delle origini dei Tarocchi, affiancato da carte dei mazzi di Ettelia e Conver. Queste illustrazioni storiche evidenziano il profondo legame tra i Tarocchi, la cultura e la divinazione del XVIII secolo

Nicolas Conver (1760)

Crea i Tarocchi di Marsiglia, considerati un modello di perfezione. Era un “Maestro Cartaio, incisore alla corte del Re”.

Antoine Court de Gébelin (1781)

Pastore protestante, collega i tarocchi alla religione dell’Antico Egitto.

Antoine Court de Gébelin pubblicò nel 1781 il suo testo enciclopedico Le Monde primitif, analysé et comparé avec le monde moderne (‘Il mondo primitivo, analizzato e confrontato con il mondo moderno’) dove incluse un capitolo sui Tarocchi.

Il saggio di Court de Gébelin è un interessante studio che per la prima volta analizza i Tarocchi come depositari di un’arcaica saggezza esoterica, ponendo la loro origine nell’antico Egitto, “geroglifici appartenenti al libro di Thoth, che per fortuna si sono salvati dalle rovine di un tempio millenario”.

Bisogna però evidenziare che non dispone della traduzione dei geroglifici, che sarà effettuata molti anni dopo da Champollion “«Mi dedico interamente al copto. Voglio sapere l’egiziano come il mio francese, poiché sono certo che su questa lingua sarà basato il mio grande lavoro sui papiri egiziani» – cit.

Inoltre collegò la diffusione dei Tarocchi in Europa per mezzo degli zingari e pose il Matto a capo dei Trionfi, piuttosto che alla fine del mazzo che era la sua precedente posizione. Le sue opinioni esercitarono una profonda influenza sugli studi successivi sui Tarocchi.

Etteilla (Jean-Baptiste Alliette) (1785)

Etteilla, che semplicemente è il suo cognome al contrario, fu il primo a divinare ufficialmente con i Tarocchi.

Sviluppa le carte riprendendo le idee di De Gébelin e inizia le prime pratiche di Cartomanzia.

Pubblica idee sulla corrispondenza tra Tarocchi, astrologia, elementi e umori.

In riferimento a questi ultimi, e senza andare a scomodare Ippocrate e Galeno, ti introduco a grandi linee la teoria umorale, partendo dal presupposto che il sangue è il principio fondamentale di Vita

  • Pneuma (aria, alito, spirito)
  • Cuore: sede del sangue, perciò della Vita e dello Spirito (più tardi chiamato Anima)
  • Milza: bile nera – elemento Terra
  • Fegato: bile gialla – elemento
  • Cervello: flegma – elemento

Da questi punti Galeno crea la teoria della personalità, oltre alla preparazione di farmaci galenici, individuando 4 tratti principali

  1. il malinconico, con eccesso di bile nera, è magro, debole, pallido, avaro, triste
  2. il collerico, con eccesso di bile gialla, è magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo
  3. il flemmatico, con eccesso di flegma, è beato, lento, pigro, sereno e talentuoso
  4. il sanguigno, con eccesso di sangue, è rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito ad una sessualità giocosa

Suggerimento furbo

Donna sorridente con indice puntato verso un triangolo colorato che rappresenta la Tetraktys, simbolo di creatività e suggerimento furbo legato alle origini dei Tarocchi e al loro significato simbolico
Una donna sorridente indica un triangolo colorato che rappresenta la Tetraktys, simbolo di creatività, logica e intuizione. Questo ‘suggerimento furbo’ riflette il profondo legame tra le origini dei Tarocchi e il loro significato simbolico nella cultura moderna

Ti ricordo che il 4 è un numero importante che si basa sul principio pitagorico della Tetraktys

1º livello. Il punto superiore

rappresenta l’Unità fondamentale, la monade, la compiutezza, l’unità, il Fuoco

n°1: il Bagatto – seme di Bastoni

2º livello. I due punti 

rappresenta la dualità, gli opposti complementari, il femminile e il maschile, i numeri pari, l’Acqua

n°2: la Papessa – seme di Coppe

3º livello. I tre punti

rappresenta la misura dello spazio e del tempo, la dinamica della vita, la creatività, il primo dei numeri dispari, l’Aria

n°3: l’ Imperatrice – seme di Spade

4º livello. I quattro punti:

rappresenta la base delle figure solide, la materia, la struttura, la Terra

n°4: l’ Imperatore – seme di Denari

Ti invito a sviluppare le tue riflessioni in riferimento agli Arcani Minori e ai primi 4 Arcani Maggiori:

se ti va condividile sui commenti a fine articolo!

Tornando a Ettellia, era ritenuto un ricercatore e studioso talmente capace da essere invitato ad unirsi alla loggia massonica dell’Ordine dei Filaleti, molto riservata e formata da massoni dottissimi provenienti da altre logge

Principalmente a lui si devono 2 novità:

1. le posizioni predefinite (spread), ossia cosa rappresenta una carta in una determinata posizione.

Sistema molto diverso dalla domanda iniziale perché la risposta la troviamo nell’interpretazione di tutta la stesa.

Principalmente a lui si devono:le posizioni predefinite (spread), ossia cosa rappresenta una carta in una determinata posizione.

Sistema molto diverso dalla domanda iniziale perché la risposta la troviamo nell’interpretazione di tutta la stesa.

Da questo momento nascono gli schemi che oggi troviamo in qualsiasi libricino che accompagna il mazzo di carte, per scoprire cosa ci riserva la lettura:

  • La croce celtica
  • Il metodo a tre carte
  • La croce semplice

2. il verso dritto o rovescio della carta, con significati diametralmente opposti rispetto al consulto

Rifletti su questo ultimo paragrafo e pensa alla carta del Mondo e alla sua struttura 😉 

Mazzi di carte di riferimento

Antichi Tarocchi Bolognesi con titolo arancione sovrapposto | Collezione storica completa delle origini dei Tarocchi italiani medievali
Rara disposizione completa del mazzo bolognese, testimonianza fondamentale per comprendere l’evoluzione iconografica degli arcani maggiori e minori

Oltre ovviamente ai Tarocchi di Marsiglia di Conver, ecco gli Antichi Tarocchi Bolognesi (1780): Mastro Giacomo Zoni.


💎 Consulto professionale


XIX secolo e i Tarocchi occulti

XIX SECOLO: Helena Blavatsky (sfondo sfocato) con simboli rosacrociani e Golden Dawn Tarot incorniciati in oro e scritta 'XIX SECOLO' in nero con bordi bianchi, sovrapposta| Origini occulte dei Tarocchi
Composizione simbolica del periodo vittoriano con Helena Petrovna Blavatsky sullo sfondo, affiancata dai simboli rosacrociani e dalle carte dell’Initiatory Golden Dawn Tarot

Questo periodo rafforza il legame tra l’occulto, le società segrete e i Tarocchi, ne ha influenzato profondamente il significato esoterico, andando successivamente a privilegiare il metodo della Cartomanzia

L’ordine e tessuto sociale: Golden Dawn e società Teosofica

Eliphas Levi, Gérard Encausse Papus e Oswald Wirth, tre figure chiave nella diffusione dell'esoterismo e dell'occultismo legato alle origini dei Tarocchi, in particolare nell'ambito della Golden Dawn e della Società Teosofica
Eliphas Levi, Gérard Encausse Papus e Oswald Wirth: tre protagonisti fondamentali nell’evoluzione esoterica dei Tarocchi, influenzando la Golden Dawn e la Società Teosofica

In riferimento all’obiettivo di questo articolo, in questo paragrafo ovviamente mi limito a darti qualche indicazione:

per approfondire e comprendere i fenomeni e le implicazioni, bisogna affrontare studi con migliaia di ore e pagine, come per ogni singolo argomento trattato in questo articolo del resto.

Golden Dawn

La Golden Dawn, o meglio l’Hermetic Order of the Golden Dawn (Ordine Ermetico dell’Alba Dorata), nasce alla fine del XIX secolo e non è un nome da poco nel mondo dell’occulto. Fondata da tre figure chiave – William Robert Woodman, William Wynn Westcott e Samuel Liddell MacGregor Mathers – tutti massoni e membri della Societas Rosicruciana in Anglia (S.R.I.A.), questa società segreta era un vero e proprio crogiolo di idee esoteriche.

Questi studiosi, ispirati dalla tradizione della Qabalah, vedono nell’alba un simbolo potente, un risveglio spirituale, un’illuminazione della consapevolezza. La Golden Dawn lascia un’impronta indelebile sull’occultismo occidentale del XX secolo.

L’Influenza della Golden Dawn sui Tarocchi

Ora, cosa c’entra tutto questo con i Tarocchi?

La Golden Dawn non solo studiò e praticò la magia, ma approfondì anche la simbologia delle carte dei Tarocchi, attribuendo loro significati profondi e complessi legati alla Qabalah, all’astrologia e ad altre tradizioni esoteriche, marcando la linea di pensiero del secolo precedente.

Fu in questo contesto che nacquero interpretazioni dei Tarocchi che ancora oggi influenzano chi le studia e le usa, dando loro una dimensione spirituale e/o magica. Anche se la Golden Dawn non ha inventato i Tarocchi, ha contribuito a renderli lo strumento potente che conosciamo oggi.

Scismi e Figure Chiave: Da Mathers a Crowley

La storia della Golden Dawn non è priva di colpi di scena. Dopo un periodo a Parigi, l’ordine si frammenta. Mentre una parte, guidata da Felkin, si concentra in Nuova Zelanda (con qualche presenza a Londra), a Londra entra in scena Aleister Crowley, uno dei personaggi più influenti del XX secolo.

Iniziato alla Golden Dawn nel 1898, le sue esperienze lo portarono su un percorso personale e molto diverso.

Proprio come Felkin affermò di essere in contatto con un’entità di nome Ara Ben Shamash, Crowley sostenne di aver comunicato con un’entità metapsichica, Aiwass.

Crowley si autoproclamò Magus, il più alto livello di adepto, dando il via alla sua attività individuale.

Conclusione

La Golden Dawn è stata un vero e proprio focolaio di idee che hanno contribuito a plasmare l’interpretazione moderna dei Tarocchi. Anche se la sua storia è complessa e ricca di personaggi controversi, non si può negare l’importanza del suo contributo all’esoterismo occidentale e alla comprensione di questi strumenti divinatori.

La società teosofica

La Società Teosofica, fondata nel 1875 a New York, è un’organizzazione internazionale dedicata allo studio della teosofia e delle scienze esoteriche. L’obiettivo è di promuovere la fratellanza universale, lo studio comparato delle religioni e l’indagine delle leggi occulte della natura.

Helena Petrovna Blavatsky e Henry Steel Olcott furono figure chiave nella sua fondazione.

La società ebbe una rapida espansione globale con sedi in numerosi paesi.

Jiddu Krishnamurti e Rudolf Steiner ebbero un ruolo significativo nella Società Teosofica, ma le loro divergenze portarono a una rottura.

Krishnamurti: Annie Besant, presidente della Società Teosofica dopo Olcott, promosse Krishnamurti come un nuovo Buddha e persino come un nuovo Cristo reincarnato.

Steiner era a capo della sezione tedesca e austriaca della Società Teosofica e preferiva un approccio teosofico basato sul cristianesimo rosacrociano piuttosto che sulle commistioni orientali e induiste promosse da Besant. Questa divergenza lo portò a distaccarsi dalla Società Teosofica nel 1912 e a fondare la Società Antroposofica. Steiner non credeva nella reincarnazione fisica del Cristo, ma solo in una venuta eterica.

I principali protagonisti di questo secolo

Eliphas Lévi (Alphonse Louis Constant)

Due carte dei Tarocchi tratte dal mazzo di Oswald Wirth, il Matto (0) e il Mondo (21), affiancate alla frase esoterica di Eliphas Lévi: "Sapere, Osare, Volere, Tacere"
Il Matto e il Mondo nel mazzo di Oswald Wirth, accompagnati dal celebre motto di Eliphas Lévi: “Sapere, Osare, Volere, Tacere”, principio cardine dell’occultismo

Occultista che cercò di ripulire la magia da etichette volgari come la superstizione e la cialtroneria, per elevarla ad Alta Scienza

Afferma che i Tarocchi sono di origine ebraica, trasmessi ai saggi dopo la distruzione del tempio di Gerusalemme, riproducendo i Theraphim, i simboli geroglifici con i quali i sacerdoti di Gerusalemme interrogavano gli oracoli, in riferimento anche ai simboli della Mensa Isiaca

Crea il rapporto tra i 22 Trionfi, che definisce Arcani Maggiori, e le 22 lettere dell’alfabeto ebraico indicando che sono la chiave per comprendere tutti i dogmi religiosi

Nel suo libro di occultismo “Il Rituale Magico del Sanctum Regnum dei Tarocchi” spiega il significato segreto degli arcani dei Tarocchi per raggiungere il Sanctum Regnum: il destino finale del mago e l’elevazione della Coscienza.

Nel testo “Dogma e rituale dell’Alta Magia”, disegna una versione esoterica del Diavolo, del Carro e della Ruota della Fortuna.

E mette da parte i 56 Minori.

Oswald Wirth (1860-1943)

Tarocchi esoterici di Oswald Wirth con il suo nome in evidenza, rappresentando la sua influenza sulle origini dei Tarocchi moderni
Oswald Wirth e i suoi Tarocchi esoterici: un ponte tra tradizione e simbolismo iniziatico

Esoterista, occultista e scrittore svizzero, progetta un proprio mazzo ispirato ai Tarocchi italiani e di Besançon, collegando gli arcani ad un percorso di iniziazione.

i “Tarocchi di Oswald Wirth” si distinguono per la ricca simbologia e l’approccio esoterico e alchimico.

Ad esempio:

  • Forma due file con i Tarocchi di Marsiglia e crea lo schema della via secca e della via umida
  • Crea diverse coppie mettendo in relazione il Matto e il Bagatto (0 – 1), la Papessa e il Papa, l’imperatrice e l’Imperatore

Papus (Gérard Encausse) (1865 – 1916)

Papus, Gérard Encausse, e le origini dei Tarocchi: griglia dei suoi antichi Tarocchi sullo sfondo e il testo Papus in evidenza, colore giallo
Papus (Gérard Encausse), figura chiave nella storia delle origini dei Tarocchi, rappresentato attraverso una griglia dei suoi antichi Tarocchi

Medico, ipnologo ed esoterista francese

Fondatore dell’Ordine Martinista, è ritenuto uno dei padri dell’occultismo moderno

Aderi’ alla società teosofica e fece parte anche della Golden Dawn

Cercò di fornire leggi razionali alla divinazione, sintetizzando diverse correnti occulte. Autore di The Tarot of the Bohemians.


❤️ Lavorare nel mondo dei Tarocchi


XX secolo: nasce la Tarologia

XX secolo e i Tarocchi contemporanei: titolo in nero e rosso su sfondo bianco
Il XX secolo e l’evoluzione dei Tarocchi contemporanei: un’era di trasformazione e interpretazione moderna

Rider Waite-Smith

Tarocchi Rider-Waite-Smith e la Dea Maat: una combinazione di carte e simbolismo egiziano su sfondo in legno
I Tarocchi Rider-Waite-Smith e la rappresentazione della Dea Maat: un incontro tra tradizione esoterica e mitologia egiziana

Tra il 1908 e il 1909 Arthur Edward Waite con l’aiuto della discepola Pamela Colman Smith crea i Tarocchi di Rider Waite, o Waite-Smith Tarot, i più venduti nel mondo anglosassone.

La loro differenza più evidente è che anche i Minori sono rappresentati da figure, rendendo cosi’ più facile ed immediato il significato della singola carta, più facile da spiegare al consultante.

Come accade nei mazzi più importanti e strutturati, ci sono dei simboli che mettono i relazione alcuni Trionfi tra di loro. E ci fanno capire a quali tradizioni fanno riferimento.

Uno dei più importanti la piuma di Maat che puoi trovare nella carta del Matto, della Morte e del Sole.

Maat

Maat è la Dea egiziana della Giustizia e della Verità, caratterizzata dal simbolo della piuma di struzzo.

La piuma di struzzo rappresenta il peso della Verità.

Perciò, quando si muore e si finisce nell’Aldilà, dobbiamo essere giudicati e sottoposti alla pesatura del cuore (psicostasia): nei due piatti della bilancia ci sono il cuore e la piuma di Maat. Solo se i due piatti stanno in equilibrio, significa che durante la nostra vita ci siamo comportati rettamente, perché il peso del nostro cuore corrisponde al peso della Verità.

Studiare in maniera approfondita questi simboli e le varie relazioni, ti mette in grado di sviluppare consulti molto interessanti ed efficaci.

Il punto di vista

Dal mio punto di vista però, rispetto a quelli di Marsiglia, non hanno lo stesso livello di meta-struttura.

Il merito dei Rider Waite è di aver invitato all’approccio dei Tarocchi moltissime persone, ma, come accade sempre in queste dinamiche, aver abbassato notevolmente la qualità del significato e il valore dei consulti.

Ricordati che vige sempre la regola “più quantità meno qualità”

Paul Marteau (1930)

Paul Marteau e i Tarocchi di Marsiglia: scatola di carte con figura centrale e testo 'Marteau' in giallo
Il contributo di Paul Marteau ai Tarocchi di Marsiglia: un’immagine iconica della scatola delle carte con simbolismo medievale

Ristampa i Tarocchi con il nome di “Antichi Tarocchi di Marsiglia”, ma in realtà riproduce i Tarocchi di Besançon. Non rispetta i colori originali.

Aleister Crowley (1938-1942)

Aleister Crowley e i suoi Tarocchi: scatola e carte Thoth su superficie in legno
I Tarocchi Thoth di Aleister Crowley: un’icona del misticismo moderno, rappresentata attraverso carte e scatola su uno sfondo in legno

Come già introdotto nella sezione Golden Dawn, vale lo stesso principio: preferisco darne un piccolo accenno, piuttosto che darti informazioni a metà che possono portarti fuori strada o trarre conclusioni sbagliate

Con Frieda Harris crea i Tarocchi di Thoth, basati sulle dottrine della Golden Dawn e dell’Ordo Templi Orientis.

Salvador Dalì (1904 – 1989) e Rachel Pollack

Salvador Dalí e Rachel Pollack: quattro Tarocchi surrealisti su sfondo in legno
I Tarocchi di Salvador Dalí e Rachel Pollack: un incontro tra surrealismo e simbolismo in quattro carte iconiche

Creano i Tarocchi Universali di Dalì, con immagini riprese dalla storia dell’arte.

Tra i più belli, creativi e simbolici.

Dopotutto, stiamo parlando di Salvator Dali’

Jodorowsky e Camoin (1998)

Jodorowsky e Camoin: Tarocchi di Marsiglia restaurati con ritratto semi-trasparente di Jodorowsky su sfondo in legno
Il lavoro di Jodorowsky e Camoin sui Tarocchi di Marsiglia: una fusione tra restauro e interpretazione moderna, con un tocco personale

Restaurano il mazzo di Tarocchi originale di Marsiglia, basandosi sulla cabala e sulla numerologia.

Alejandro Jodorowsky merita uno spazio di attenzione particolare, perché grazie alle sue competenze ed esperienze, ha strutturato un metodo tutto suo, che infatti viene riconosciuto come “metodo Jodorowsky”

Possiamo affermare che con il suo testo, scritto assieme a Marienne Costa “la via dei Tarocchi”, diffonde in tutto il mondo il termine Tarologia

Il suo metodo è ovviamente frutto delle sue esperienze e conoscenze e prende il nome di “psico-magia”:
piuttosto di tante spiegazioni ti invito a guardare il film (trailer)

La Bellezza intesa come forma d’arte, armonia, empatia, ascolto, comprensione. Non sto parlando di aspetto estetico. Le leggi della natura donano armonia e nei Tarocchi di Marsiglia questo si scopre nel momento in cui non ci sono aspetti simmetrici:

nulla è uguale all’altro e bisogna imparare a riconoscere la bellezza nel diverso, sostituire il timore con la curiosità

Un altro principio fondamentale è la numerazione, dove i numeri scritti col metodo romano si sommano, e non si sottraggono mai.

Ad esempio, il numero quattro, l’Imperatore, invece di essere cinque meno uno IV è rappresentato con quattro linee IIII

“la vita, è un sommarsi di esperienze, e noi in parte siamo la loro somma”

La Metagenealogia

Un ottimo metodo per utilizzare la simbologia delle carte è integrarla con la genealogia, cosi’ nasce la metagenealogia:

i traumi, le memorie, i ricordi piacevoli.. tutto si trasmette attraverso le generazioni, sia a livello cellulare che attraverso altri piani.

Comprenderlo e diventarne consapevoli, apre le porte dove prima si avevano scelte obbligate.

Da aria stantia si passa ad aprire le finestre e far entrare la luce del Sole.

Molti confondono la metagenealogia con le costellazioni famigliari, ma stiamo parlando di cose diverse:

dal mio punto di vista le seconde sono l’edizione moderna delle sedute spiritiche del secolo passato. Ci andrei cauto. Molto, soprattutto in questo periodo.

❓Tu cosa ne pensi? Hai avuto esperienze in merito? 

👉 Scrivilo nei commenti!

Riflessione

Questo è il caso in cui il focus è sul metodo dell’autore:

non si parla infatti dei “Tarocchi di Jodorowsky”, ma del “metodo Jodorowsky”

Non si leggono i Rider Waite col “metodo Rider-Waite”, o le relative carte col metodo “Ettellia”, per esempio.

E’ difficile da imparare il metodo Jodorowsky?

Beh, è frutto del suo creatore e mi sembra ovvio che nel momento del consulto, esce tutta la sua esperienza e creatività:

non significa che nessun altro riesca a utilizzarlo, semplicemente uscirà una lettura “diversa”:

il resto lo fa il marketing. Ma questo vale un pò per tutto 😺


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La storia dei Tarocchi nel XXI secolo – Evoluzione dei Tarocchi contemporanei?

Evoluzione dei Tarocchi nel XXI secolo: spot televisivo per consulti a pagamento con scritta 'Consulto gratis' e 'Chiama 199'
I Tarocchi nel XXI secolo: un’evoluzione moderna con consulti a pagamento e promozioni come ‘Consulto gratis’ e ‘Chiama 199’

Se osserviamo tutta la timeline dall’inizio, scopriamo che da metodo di riflessione e meditazione diventano uno strumento di divinazione, per poi integrarsi come mezzo introspettivo e analitico:

ovviamente, vista l’esplosione della “disciplina della mente”, che vede Wundt come fondatore della psicologia scientifica, ma Freud e Jung come le personalità più conosciute in assoluto. Ovvio che le origini risalgono a centinaia di anni fa e gli studiosi sono stati innumerevoli (Darwin, per citarne uno a caso)

Nello specifico, ai giorni nostri, grazie alla tecnologia chiunque può crearsi il proprio mazzo, riproducendo con creatività un mazzo di carte tradizionali, delle carte indiane o una copia dei Tarocchi Brera-Brambilla

Può modificare l’ordine delle figure dei Tarocchi, le carte dei semi o fare riferimento alla Cabala e ad altre tradizioni

La tendenza è di utilizzare argomenti, tendenze e categorie caratteristiche del periodo: dalla politica al costume.

“Quale argomento va per la maggiore oggi? Bene, creiamo delle carte dedicate”

Anche le motivazioni sono cambiate:

  • Da oggetti dedicati al culto divino per a biglietti da visita per marcare l’autorità e l’autorevolezza
  • Da simboli che rappresentano una scuola e una filosofia per veicolarne il messaggio a moderni strumenti di marketing, nello specifico di branding

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D&R

Cosa sono i libri di Thoth?

I Libri di Thot sono dei libri mitici, 42 in tutto, che sarebbero stati redatti e lasciati sulla terra dal dio egizio Thot, nei quali si troverebbero i misteri dei cieli e predizioni di eventi planetari futuri. Questi libri profetici sarebbero stati nascosti in biblioteche egiziane segrete ed ora risulterebbero dispersi

Ci sono luoghi interessanti e creativi da visitare?

Qualsiasi città italiana, qualsiasi chiesa, anche la più sperduta è ricca di simbologie e spunti che possono aiutarti a capire e diventare più consapevole dei Tarocchi. Borghi, vie, case. Hai solo l’imbarazzo della scelta. l’Italia è un museo a cielo aperto

Vale la pena visitare il giardino dei Tarocchi?

Certo, il giardino dei Tarocchi, creato dalla mente creativa di Niki de Saint Phalle, insieme al marito è un luogo che merita sicuramente attenzione

Quali sono le differenze principali tra la Società Teosofica e la Golden Dawn?

La Società Teosofica, fondata nel 1875 a New York, era un’organizzazione internazionale dedicata allo studio e alla divulgazione della teosofia e delle scienze esoteriche. I suoi obiettivi principali erano formare un nucleo della fratellanza universale, incoraggiare lo studio comparato delle religioni, filosofie e scienze, e investigare le leggi occulte della natura e le facoltà latenti nell’uomo. La Società Teosofica non imponeva alcun dogma ai suoi membri.
La Golden Dawn, o Ordine Ermetico dell’Alba Dorata, era un ordine nato alla fine del XIX secolo. Era una società segreta iniziatica fondata sulla tradizione della Qabalah, che adottò l’immagine dell’Alba come simbolo del risveglio spirituale e praticava una forma di teurgia e sviluppo spirituale.
Le differenze tra le due società includono:

Fondazione e scopo: La Società Teosofica fu fondata per promuovere lo studio della teosofia e delle scienze esoteriche, mentre la Golden Dawn era un ordine magico cerimoniale con l’obiettivo di risveglio spirituale e sviluppo teurgico.

Struttura e rituali: La Golden Dawn aveva una struttura più formale, simile a un college universitario, con un cursus studiorum, esami e cerimonie di iniziazione. La Società Teosofica, pur avendo sedi chiamate lodge, si concentrava maggiormente su conferenze e studi comparati delle religioni.

Influenza: La Società Teosofica ebbe un’ampia diffusione e un influsso notevole su letterati, filosofi e artisti, importando in Occidente concetti come karma e reincarnazione. La Golden Dawn, pur influenzando figure come William Butler Yeats e lasciando un corpus di testi di magia cerimoniale, ebbe una storia segnata da scismi interni e dispute.

Rapporto con la religione: La Società Teosofica mirava a una fratellanza universale tra le religioni, studiandone gli elementi comuni. La Golden Dawn, d’altra parte, pur rifacendosi a diverse tradizioni, poneva l’accento sulla gnosi e sulla conquista individuale dell’elevazione spirituale, in contrasto con la fede e i dogmi religiosi.

Magia e gnosi: La Golden Dawn prevedeva lo sviluppo delle facoltà di pensare e volere autonomamente, mentre le religioni del libro tendevano a indirizzare e modellare tali facoltà. La Società Teosofica si concentrava sullo studio dei piani sottili e dei fenomeni paranormali, ma non necessariamente con un approccio magico-operativo.

Gerarchia: La Società Teosofica divulgava principi esoterici sull’evoluzione dell’umanità supervisionata da una gerarchia spirituale di “Maestri dell’Antica Sapienza”. Anche la Golden Dawn sosteneva di essere in contatto con superiori sconosciuti.

Che differenze ci sono tra Cartomante, Taromante, Taropedista e chi fa Tarologia?

Partiamo dalle definizioni, alcune riprese da Giordano Berti

Cartomanzia
s. f. [comp. di carta (da gioco) e –manzia] – Metodo per divinare che si esercita mediante le carte da gioco (sia quelle comuni, sia i Tarocchi) o anche mediante carte fabbricate proprio per tale uso, tenendo conto anzitutto del significato attribuito al seme, al colore, alla figura, al numero di ogni carta.
curiosamente sulla Treccani è l’unico termine che compare

Taromante (manzia)
(composizione di taro = le carte dei Tarocchi e manteia = divinazione) – la persona che utilizza i Tarocchi per la pratica della predizione

Taropedista
Ha una notevole varietà di conoscenze che spaziano dalla storia dell’arte alla letteratura, dalla storia del costume fino alla comprensione delle molteplici filosofie esoteriche, le quali, a partire dal XVIII secolo, hanno trasformato queste carte da semplice gioco di società in strumenti e guide per l’iniziazione alla magia e schemi per meditazioni legate a diverse discipline mistiche.

Tarologia
taro = le carte dei Tarocchi + lògos = discorso:
è l’interprete dei tarocchi in funzione evolutiva nei confronti di un consultante o di sé stesso. trasmuta il messaggio dall’inconscio per ottenere istruzioni pratiche, applicabili ed efficaci

Il pensiero di Berti 
Giordano Berti considera il Taropedista un Tarologo di livello superiore
Secondo me, sono dal punto di vista delle nozioni e comunque avrei delle riserve anche in tal senso:
infatti il Taropedista possiede delle conoscenze TEORICHE, ma non pratiche (infatti non pratica)

Ma.. quanto vale “un insegnante che non sa insegnare”?

Perché una cosa non implica necessariamente l’altra.
Per insegnare non basta la conoscenza ma ci vogliono altre competenze fondamentali (soft skill):
comunicazione, ascolto, empatia. Saper trasferire passione e motivazione.
Cose che non si imparano sui libri (concetti a parte)
Penso che tutti abbiano fatto esperienze in merito a scuola.

E’ possibile fare autoletture?

dal mio punto di vista no, perché c’è il 99,9% di possibilità di cadere in ambito auto-proiettivo. Senza riscontri (feedback) esterni di conferma o meno. in pratica: ti leggi le carte? Te la stai raccontando

Come scegliere una persona competente?

Nella scelta bisogna imparare ad essere dei “clienti consapevoli”, sopratutto in ambiti come questi dove gli improvvisati, i cialtroni e i truffatori sono all’ordine del giorno: proprio per questo ho creato delle guide speciali anti-manipolazione e anti-truffa esclusive per i miei clienti.

Le trovi qui:
https://www.coachdeitarocchi.it/lettura-tarologica/

Meglio un consulto di Cartomanzia o Tarologia?

Dipende da te e da cosa stai cercando. La Tarologia implica una partecipazione attiva da parte tua. La prima invece, degli spunti di riflessione (semplificando)

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